Il Chaos Engineering( puoi leggere il precedente articolo “Cos’è ed a cosa serve il Chaos Engineering” per un approfondimento) si basa su Chaos Experiment e su un ciclo di 4 step, che andremo a scoprire a breve, per costruire la resilienza di applicazioni come anche di interi data center.
Come per qualsiasi esperimento, si inizia formulando delle ipotesi e si progettano gli eventi per dimostrare o meno le ipotesi. In pratica programmi le attività per verificare il comportamento di un determinato sistema in caso accadano eventi negativi. Per esempio(N.d.r. quanto argomentato è semplificato per scopi discorsivi, la realtà è molto più complessa) possiamo simulare che tu sia in possesso di una popolare Web Application e di un data center in cui i tuoi servizi, come la tua Web Application, girano e vuoi verificare che riesci ad essere operativo anche in assenza di energia elettrica. Quante cose possono andare storte anche se hai messo due sorgenti elettriche? Purtroppo tantissime.
Quindi come esperimento, semplicemente, interrompi l’erogazione di corrente elettrica e verifichi che la tua Web Application rimanga operativa. E’ crudo ma funziona, il Chaos Engineering ti aiuta proprio ad effettuare questo tipo di esperimenti( e tantissimi altri) ed a dormire sonni tranquilli.
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I 4 step del Chaos Engineering
Per ogni singolo esperimento che è stato progettato occorre portare avanti un processo di 4 step:
- Observability: in questo primo step devi essere in grado di osservare i risultati e monitorare in maniera dettagliata tutte le variabili e gli elementi coinvolti;
- Steady State: utilizzando i dati osservati, definisci cosa è “normale”, in pratica devi definire quando la situazione sta divergendo dall’ordinario;
- Ipotesi: crei un ipotesi, per es. che interrompendo la corrente la tua Web Application continuerà a funzionare e ad avere performance ottime. E’ opportuno scegliere ipotesi semplici e facilmente verificabili.
- Esecuzione: esegui l’esperimento e verifichi l’ipotesi, se le tue supposizioni saranno sbagliate dovrai adottare le opportune misure e ripetere l’esperimento.
Comunque, quale che sia l’esito finale dell’esperimento avrai vinto comunque: nel caso di esito positivo avrai dimostrato di aver fatto le cose correttamente ed avrai acquisito maggiore confidenza sui tuoi sistemi, mentre in caso di esito negativo hai trovato il problema e quindi lo puoi subito risolvere.
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Chaos Engineering ed i tool di test
Il Chaos Engineering non è il “semplice” utilizzo di tool e strumenti come Chaos Monkey, Chaos Toolkit e PowerfulSeal che si pongono solamente come un modo per implementare alcuni tipi di esperimenti. Il Chaos Engineering rappresenta la vita reale dove le cose negative accadono, il Chaos Engineering non vuole sostituirsi ai normali metodi di testing applicativo ma li vuole complementare andando ad operare ad un livello più generale simulando eventi atmosferici, disastri, attacchi hacker e qualsiasi evento negativo che può avere un grave impatto sulle tue applicazioni e servizi.
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Glue Labs ed il Chaos Engineering
Avendo sviluppato software per applicazioni industriali ed in ambito sanitario per le sale operatorie sappiamo benissimo cosa potrebbe provocare un errore, anche umano, e per questo ti garantiamo la stessa attenzione per le tue applicazioni grazie al Chaos Engineering ed agli strumenti di tecnologia idonei per aumentare la resilienza.
Grazie all’esperienza maturata in tantissimi settori, con numerosi Clienti e con un solido gruppo aziendale ti forniamo assistenza e supporto per rendere le tue applicazioni resilienti al massimo. Contattaci subito e senza impegno per maggiori informazioni.