Il 23 ed il 24 marzo si è tenuta la GCPNEXT16, momento in cui Google indica le novità in arrivo sul suo servizio Google Cloud Platform.
Abbiamo partecipato al Live attraverso il Webinar messo a disposione da Google e vogliamo sintetizzare alcuni aspetti di rilevanza che sicuramente sarà elementi di forza del GCP.
Vision API
Le Vision API permettono di comprendere i contenuti delle immagini attraverso un potente servizio REST . E’ possibile classificare automaticamente le immagini in base a migliaia di categorie, individuare oggetti e riconoscere i volti, infine è possibile utilizzare la tecnologia OCR embedded per riconoscere i caratteri. Grazie a questo strumento, è possibile anche riconoscere immagini con contenuto inappropriato.
Machine Learning
Questo è forse uno dei tool più particolari ed attraverso Google Cloud Machine Learning puoi creare dei modelli che lavorano su qualsiasi tipo di dato al fine di effettuare Training con l’obiettivo finale di fare Prediction. Questa piattaforma parte dal framework TensorFlow per mettere insieme i dati ed utilizzare strumenti di prediction e pre-processing di Google come Google Cloud Dataflow .
Stackdriver
Viene integrato in Appengine lo strumento Stackdriver che fornisce un potente tool di monitoraggio, logging e diagnostica per le applicazioni in Cloud. Attraverso Stackdriver è possibile monitorare lo stato di salute, le performance e la disponibilità di applicazioni cloud facilitandone il debugging. Nasce già integrato con Google Cloud Platform e Amazon Web Services ( AWS ).
Kubernetes e Hybrid Cloud
Attraverso il Container Engine , costruito sul progetto open source Kubernetes, è possibile gestire cluster di container Docker. Può schedulare i container in base a differenti parametri come CPU e memory fornendo un enorme scalabilità ed ottenendo insieme i vantaggi di infrastrutture cloud on-primises, hybrid o public.
Appengine flexible environment
Appengine si rinnova mettendo in campo un ambiente flessibile ( Appengine Flexible Environment ) che in sostanza vuol dire che è integrato con Google Compute Engine e può scalare automaticamente bilanciando il carico permettendo che determinati servizi come microservices, authorization, SQL e noSQL, traffic splitting, scanning, memcache e CND siano supportati nativamente. Inoltre in questo ambiente flessibile è possibile, attraverso Dockerfiles, personalizzare il runtime environment ed il sistema operativo della Vitual Machine
Node.js
Node.js ora è supportato all’interno di Appengine, ed è possibile sviluppare applicazioni Node.JS senza doversi preoccupare del parte server che è integrata in Appengine attraverso Compute Engine. Questo è il primo esempio di come l’Appengine Flexible Environment possa essere utilizzato per semplificare le cose.
Cloud Pub/Sub
Attraverso questo servizio è possibile inviare e ricevere messaggi real-time tra applicazioni indipendenti in maniera unificata. E’ un servizio di tipo Middleware costruito sulla stessa tecnologia utilizzata da Google per fornire spedizioni “at least once” a bassa latenza e con scalabilità fino ad 1 milione di messaggi per secondo ed oltre.
Conclusioni
Abbiamo sviluppato diverse Web Application su GCP integrando differenti servizi e condividiamo appieno lo slogan proposto dai manager di Google durante la manifestazione : “better software faster” .
Attraverso queste importanti novità, alcune delle quali con dimostrazioni reali, sarà possibile nell’immediato sviluppare nuove funzionalità e gestire in maniera migliore e più efficiente l’esistente.