Il protocollo più usato al mondo HTTP è arrivato alla versione 2.
SPDY
Per arrivare a HTTP2 il protocollo nato nel 1991 ha attraversato un periodo intermedio in cui due ingegneri di Google, nel 2009, hanno cercato, attraverso il progetto SPDY di sopperire ad alcuni limiti nativi di HTTP/1.1 ed in particolare SPDY permette di:
- inviare richieste multiple attraverso un singolo canale TCP ( multiplexing);
- fornire una priorità al browser nel caricare le risorse comunicandogli quali di esse siano vitali per la visualizzazione immediata e corretta della pagina web;
- comprimere e quindi ridurre gli headers HTTP
- notificare attraverso “server push” il browser della disponibilità di determinate risorse
SPDY ha avuto il suo discreto successo, a tal punto che diversi browser lo supportano.
HTTP2
Il successore di SPDY è HTTP2, che utilizzandolo come punto di partenza lo ha migliorato. La maggior parte degli obiettivi e delle caratteristiche di SPDY le ritroviamo in toto in HTTP2, per il quale tutti i browser hanno deciso di adottarlo solo per connessioni TLS ( HTTPS) e quindi sicure. Solo nelle comunicazioni server-to-server sono possibili comunicazioni in chiaro.
HTTP2 è pubblicato in una RFC, la 7540 ed è disponibile già di fatto per tutti i browser. Inoltre HTTP2 è retro compatibile con HTTP/1.1 ma come vedremo nell’articolo “HTTP2 – Cosa cambia per Web Designer e Web Developer” è necessario, per Designer e Sviluppatori Web, prendere in considerazione diversi aspetti di questo nuovo scenario che è alle porte. HTTP2, grazie al multiplexing, promette di essere due volte più veloce del predecessore e quindi di aumentare le performance complessive.