La community di Kubernetes ha annunciato il lancio di un nuovo strumento, KWOK, che ti permette di costruire un cluster di migliaia di nodi in pochi secondi. Questo è possibile grazie al fatto che i nodi sono simulati, una sorta di fake cluster, e pertanto hanno necessità di poche risorse, talmente poche da poter girare su un tradizionale laptop.
Il tool nasce al fine di testare e verificare la scalabilità dei controller di Kubernetes senza effettivamente utilizzare risorse che hanno costi, anche elevati.
KWOK è l’acronimo di Kubernetes WithOut Kubelet ed è composto da due componenti:
- KWOK stesso che è il responsabile della simulazione dei nodi fake, dei pod e degli altri elementi di Kubernetes necessari per rendere realistica la simulazione;
- Kwokctl che è la Command Line Interface(CLI) per gestire le simulazioni dei nodi e dei cluster.
Gli Use Cases di KWOK
Gli scenari simulati da Kwok sono utili in tre differenti casi d’uso:
- Learning: per addestrarti ed imparare concetti e caratteristiche di Kubernetes senza preoccuparti di consumare risorse o di altre conseguenze;
- Development: per sviluppare funzionalità e tool per Kubernetes senza avere accesso a cluster reali;
- Testing: per verificare come scala la tua applicazione, come reagisce ai failure dei nodi ed al cambiamento delle condizioni, per testare come i tuoi controller interagiscano con altre componenti.
I vantaggi di KWOK
KWOK ti fornisce i seguenti vantaggi:
- Velocità: puoi creare ed eliminare cluster e nodi in un attimo;
- Compatibilità: KWOK lavora con qualsiasi tool compatibile con Kubernetes;
- Portabilità: puoi simulare gli scenari sui comuni laptop e non hai bisogno di particolare software o hardware;
- Flessibilità: puoi configurare diverse tipologie di nodi, le relative label, le capacità, i comportamenti e lo status così da rendere operativo qualsiasi scenario di simulazione;
- Performance: le risorse computazionali richieste sono minime e come già indicato ti permettono di utilizzare KWOK con i normali computer.
I limiti di KWOK
Ricreando un ambiente simulato, KWOK ne mantiene i limiti intrinseci e pertanto gli scenari non possono rappresentare fedelmente la realtà. Ciò si traduce nel fatto che gli scenari ricreati non possono rappresentare un elemento di valutazione, per esempio, delle perfomance dell’applicazione nell’esecuzione di un determinato workload perchè, in KWOK, il comportamento dei nodi e dei cluster viene approssimato alla realtà.
A ciò si aggiunge che in ambienti simulati non vengono implementate particolari policy di sicurezza e pertanto, nel caso di KWOK, i nodi non forzano meccanismi di sicurezza o procedure; questo sempre per il fatto che il comportamento viene approssimato.
Conclusioni
L’ utilità di KWOK, seppur con qualche limite, è palese e ti permette di simulare scenari operativi complessi a bassissimo costo e di poter condividere, grazie alla portabilità, le conoscenze tecniche tra i vari sviluppatori.
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